Il mio nome é Agostina Said e sono argentina. Sono venuta in Italia per giocare ad hockey su prato nel 2002 e sono rimasta fino al 2012. Inizialmente sono stata chiamata da una squadra a Villafranca di Verona.
Imparare l’italiano? Non è stato difficile… è simile allo spagnolo. E’ una bella lingua e stando tra la gente, amici e compagne di squadra è stato semplice. Ho anche studiato all’università un paio di anni.
Conoscere la lingua del Paese che ti ospita è importante e necessario.
Per me “multiculturalismo” vuol dire far coesistere gente di diverse culture e che possano interagire fra loro. Sono convinta che società del genere possano esistere ovunque. In Argentina ci sono tante culture, la maggior parte della gente lo accetta, ma in tanti non sono d’accordo: ad esempio, infatti, molti stranieri arrivano qua per studiare gratis all’università e poi vanno via… questo di certo non aiuta lo sviluppo del Paese. Anche in Italia c’è chi non lo accetta: ognuno avrà le sue ragioni. Per fortuna io non ho mai avuto esperienze di razzismo, ma anzi mi sono sentita molto accettata e integrata.
Dell’Italia mi piace tutto, anche se preferisco molto di più il sud già che ho vissuto in entrambe le zone: ma l’Italia é tutta bella. Cosa mi sorprende? Le similitudini con la nostra cultura argentina.
Quando mi sono trasferita ho dovuto rinunciare alla mia famiglia. Mentre il mio stile di vita in Italia era molto più sereno: del resto vivevo in città piccole e si ha a disposizione molto più tempo per tutto. Vivendo in una metropolis come Buenos Aires é tutto molto diverso e incasinato. Sono ancora in contatto con molti amici italiani.
Il cibo italiano mi piace tanto!!! Ma mangio di tutto!!
Non avrei immaginato di vivere in Italia e adesso, anche se sono tornata in Argentina, è sempre speciale per me. Ho vissuto lì tanto tempo e sono stata molto bene!