Salve a tutti, mi chiamo David ed ho 29 anni, nato in Sicilia nella quale ho vissuto fino ai 15 anni, poi partito per il nord Italia. Attualmente vivo a Mainz (Magonza), Rheinland Pfalz, in Germania.

Di cosa ti occupavi nella tua città?
Prima di espatriare abitavo nella zona di Parma. Facevo l’agente di sicurezza/investigazioni per un’agenzia privata e il responsabile di un museo sulle Radiocomunicazioni nella seconda guerra mondiale.

Quando sei andato via?
Avevo già in mente l’espatrio da un bel po’ di tempo, ma causa impegni di lavoro, logistica familiare ed indecisione sulla meta, ho sempre rimandato. A dicembre 2013 si accende la lampadina e la scelta ricade sulla Germania. Inizio a documentarmi sulla terra della Birra e del Bretzel, a studiare le basi del Tedesco e alla fine arriva la data tanto attesa: 1 luglio 2014. Con i miei 28 anni sulle spalle e 500 euro in tasca, via con volo di sola andata Bergamo>Francoforte-Hahn, poi bus diretto per Mainz.

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Cosa ti aspettavi di trovare fuori dall’Italia? Le tue previsioni sono state soddisfatte?
Quando son partito non avevo aspettative particolari se non quelle di trovare una nazione molto organizzata e pulita, con ottime prospettive per il futuro. In parte le mie previsioni son state confermate. In fondo la perfezione non esiste, no? Sono comunque soddisfatto della mia scelta e la rifarei altre 1000 volte.

Cosa ti ha spinto ad andare all’estero? Non hai pensato di fare lo stesso nella tua città o in Italia?
Come già detto prima, la voglia di espatriare era già insita nel mio cervello da un bel po’ di tempo. Mi sono sempre sentito “inadeguato” per il posto in cui vivevo. Gli amici, i parenti, i conoscenti, mi hanno sempre dato del cinese e del tedesco. Credo non si sbagliassero, non ho nemmeno i tratti italo/mediterranei. Sono un carne chiara dal pelo biondo/rosso/castano. Anche negli atteggiamenti non sono mai stato molto italiano. Inoltre son partito anche per realizzare il mio sogno: fare il poliziotto. Cosa quasi impossibile da fare in Italia che adotta un sistema di reclutamento a dir poco scandaloso e non meritocratico.

Perché hai scelto quella destinazione?
Ho scelto proprio la Germania per vari motivi: il sistema molto affine alle mie esigenze, la vicinanza all’Italia per motivi familiari, la lingua che ad orecchio mi ha sempre attirato e le prospettive lavorative. Inoltre avevo la possibilità di alloggiare per qualche tempo da un parente, giusto il tempo di mettermi in carreggiata, ma questo è il motivo minore, prima della Germania avevo in mente la Cina e li non ho parenti.

Cosa fai adesso?
Attualmente, al mattino studio la lingua per la certificazione con un corso che va da maggio 2015 a marzo 2016, presso la Volkshochschule (Università del popolo). Al pomeriggio faccio il “Mammo” a tempo pieno. Ho due figlie di 11 e 8 anni con me ed io sono single. Finita la scuola di tedesco, a settembre 2016 inizierò l’Ausbildung (apprendistato) nella Polizia di stato. Almeno, questa è l’idea. Nel periodo morto tra la fine del corso di lingua e l’inizio alla scuola di Polizia dovrò conseguire vari brevetti e trovare un lavoro temporaneo part time.David Fallica_Mainz (2)

Ti manca la tua città?
Della città in cui vivevo mi mancano solo amici e parenti, In Germania, vuoi per la lingua, vuoi per la mentalità tedesca, è molto difficile stringere “vere” amicizie. Per il resto sto molto bene qua.

Cosa diresti a chi è rimasto nella tua città natale?
Se dovessi pensare a cosa dire alle persone che conosco in Italia, direi di avere il coraggio di guardare oltre il loro naso, hanno un pianeta intero a disposizione, perché non viverlo?

Ti sei integrato dove vivi? E dopo quanto tempo?
Appena arrivato a Mainz il primo pensiero fu: ok David, svuotiamo la tazza e riempiamola di questo nuovo the. Questo status mentale mi ha permesso di adattarmi velocemente ai ritmi e alle usanze tedesche. Il discorso integrazione è sempre molto soggettivo. Se parliamo in senso logistico (documenti, casa, sanità) posso affermare di essere integrato nel sistema. Sul piano prettamente personale, ci sto ancora lavorando. La lingua ed il lavoro sono ancora tutto un “work in progress”. Un passo alla volta costruiamo il nostro grattacielo.

Quali sono state le difficoltà iniziali e come le hai superate?
Inizialmente, la difficoltà piú grande fu trovar casa. Dove stavo non potevo richiedere domicilio e senza di esso non potevo avere un contratto di lavoro. Fortunatamente conobbi un italiano che mi permise di richiederlo presso lui. Qua in Germania se non hai un Anmeldung (domicilio) non vai da nessuna parte. Rimani un semplice turista. Trovai il lavoro dopo 4 giorni, in un ristorante italiano di nuova apertura come aiuto cuoco. Un lavoro temporaneo che lasciai non appena arrivarono anche le mie figlie in terra tedesca dopo aver passato le vacanze estive dalla madre. Non che adesso io abbia vita facile, tutt’altro, anche qua la crisi economica è forte e non è tutto rosa e fiori, a differenza di quanto vogliano far credere gli esterofili, ma ormai sono nel sistema e la ruota gira.

Cosa ti piace e cosa, invece, no della città dove vivi adesso?
Di Mainz mi piace praticamente tutto. È una città flessibile, in generale abbastanza pulita e le attività e le attrazioni non mancano. Il sistema trasporti ti permette di non sentire il bisogno di avere l’automobile ed è efficientissimo. È piena di storia e natura. È costeggiata dal magnifico fiume Reno, il centro storico brilla di luce propria e le periferie sono tranquille e pulitissime, la gente è cordiale e poco conservativa, inoltre è una città davvero multiculturale, vi si trovano moltissime etnie tutte ben integrate. Ottimo posto per i giovani, anche perché non mancano le scuole/università e si può davvero imparare ogni tipo di professione. Oserei dire: una città quasi ideale. Se proprio devo trovare il pelo nell’uovo, parlerei del sistema legislativo con paradossi frequenti, della serie “il cane che si morde la coda”. A volte partono loop burocratici apparentemente senza soluzioni, ma questo è un problema della Germania in generale e della poca capacità dei tedeschi nel risolvere i problemi. Loro prendono un bivio e quello deve essere, non sanno gestire gli imprevisti, troppo lineari su certe cose.

Conoscevi già le lingue straniere?
Non parlavo lingue diverse dall’italiano, solo un inglese scolastico che adesso è un po’ migliorato e qualcosa di cinese che ho studiato per tre mesi, sfortunatamente senza approfondire troppo. Ora diciamo che parlo, passatemi il termine, un tedesco da sopravvivenza.

Pensi mai di ritornare un giorno?
Se penso in futuro di tornare a vivere in italia? Col senno di poi, così su due piedi direi proprio di no, ma non ho la palla di cristallo, tutto è possibile. L’Italia, affetti a parte, è l’ultimo dei miei pensieri.

Come e dove ti immagini in futuro?
Diciamo che sono concentrato sui miei obbiettivi e le mie figlie. Magari, un giorno andrò via anche dalla Germania e solo Dio sa dove finirò. Chi lo sa? In fondo, il bello della vita è proprio questo, tutto è in costante mutamento, non ci si annoia mai, basta solo saper cogliere le occasioni e godersi tutto al massimo.


By Lorena

Ho fatto partire Multicoolty Italia.
Amo viaggiare ed adoro il cinema e i libri. Sono una ragazza solare e molto sportiva: in particolare gioco a calcio da una vita e sono una fanatica milanista. Mi piace scrivere e scattare fotografie!