Vivo in Italia da una vita… 26 anni. Non ho scelto io questo Paese, ma i miei genitori perché venti/trenta anni fa l’Italia era un Paese ricco e pieno di opportunità di lavoro. Io ero piccolo, sono andato all’asilo ed ho imparato l’italiano. Il mio Paese d’origine è la Cina.
Dico subito che gli italiani non sono tutti uguali, i razzisti sono la maggior parte degli italiani, della vecchia generazione ma in fondo non si tratta di vero e proprio razzismo per alcuni, ma di mentalità chiusa.
Io sono molto integrato, ho amici italiani ecc… però all’inizio c’è diffidenza: quando ancora non ti conoscono ti danno subito l’etichetta del classico cinese che non da confidenza e viene solo per fare concorrenza sleale sul lavoro.
Cosa mi piace? Il cibo, la moda, l’artigianato e la creatività dei giovani.
Cosa, invece, non mi piace? Ho vissuto a Milano e a Bari e soprattutto al sud c’è molta malavita.
In Cina c’è molto più rispetto per famiglia e parenti che in Italia non vedo, o se c’è è solamente per interesse. Soprattutto con mogli e mariti… c’è fin troppo tradimento. Ma è un problema della società in generale. Oggi con internet le persone sono diventate molto più trasgressive. Forse per questo ho scelto una donna cinese e adesso abbiamo una figlia che parla entrambe le lingue.
Senza razzismo sarebbe un mondo migliore. Purtroppo la società di oggi ci impone d’essere sempre più diversi uno dall’altro. Inoltre, i soldi, il potere, il capitalismo fa cambiare molti punti di vista.
L’educazione è una base da cui partire ma la vita poi ti cambia.
Oggi giorno è difficile essere bravi e buoni se già lo Stato è governato da ladri.