Mi chiamo Mlada Stoyanovich, abito a Mosca e lavoro in una grande azienda russa che commercializza grandi marchi italiani sul mercato russo.
Sono nata ai tempi dell’URSS… in quel periodo potevo solo sognare di viaggiare in Italia.. ma posso dire che l’Italia è entrata nella mia vita sin dall’infanzia, perché la storia d’Italia e Russia sono collegate attraverso i secoli.
Il mio primo libro è stato “Pinocchio”, più tardi quando avevo 5 anni ho letto “Miti e leggende dell’antica Roma”, album di dipinti di artisti italiani, i capolavori del Vaticano che mi è piaciuto guardare nella casa dei miei zii a Leningrado.
La musica! Nella casa di mia nonna ho ascoltato tante opere italiane. Un libro bellissimo di Vinogradov «Paganini» della vita di famoso compositore. Poi il cinema. Prima di tutto il neorealismo italiano. Fellini, De Sica, Rossellini, Visconti, Antonioni. Un film famoso «La vita di Leonardo da Vinci», «Giuseppe Verdi». E finalmente un libro di Ernest Hemingway «Addio alle armi» e la descrizione di Milano…La Stazione centrale, Grand Hotel, Via Manzoni… Sognavo di visitare Milano, nell’anno 1983 è stato impossibile.. Ma dopo le mie visite a Milano, passeggiando su via Manzoni ho ricordato che il mio desiderio si è già realizzato undici volte!
La mia prima vera esperienza è stato il mio viaggio di lavoro nel 2001. Sono stata al tirocinio professionale a Bologna in azienda «La perla». E’ stata un’esperienza magnifica perché ho visto un nuovo tipo di rapporti tra i capi e i collaboratori e la cosa principale è il rispetto, cosa che noi abbiamo perduto dopo l’arrivo dei «Nuovi Russi». Ricordo tutti ancora adesso con tanta gioia: Paola, Monica, Alberto.. mi hanno dato tantissimo. Poi il mio lavoro in boutique Pomellato a Mosca ..11 anni. E’ stata una grande famiglia, persone sempre pronte ad aiutarti, a dare un consiglio, a risolvere i problemi.. Roberto, Elisabetta, Carola e tanti altri.. Forse era un periodo felice ma non ho incontrato mai nessun problema serio in Italia..
Ho cominciato a studiare la lingua da sola nel 1988 perché avevo un amico italiano. Dopo due anni ho cominciato a studiare l’italiano in corsi di lingua. Non capisco come si può stare in Italia e non parlare la lingua italiana! Anche se va solo in vacanza. Come si può non parlare con i ristoratori italiani, rivenditori, i miei vecchi preferiti, il venditore di verdure e frutta a Trento, vicino il lago di Toblino che mai mi ha deluso, ma sempre mi regala pesche o albicocche… Per me la lingua è il cuore di un popolo…
Per me multiculturalismo è una utopia…perché? Perché prima di tutto la gente deve conoscere e rispettare le culture e religioni diverse… ma come fa vedere la storia mondiale nessuno ricorda le lezioni del passato… La situazione che vedo ora in Italia non mi piace, perché la gente che viene in Italia conosce solo i propri diritti ma non pensa mai ai propri doveri principali: avere il rispetto per la cultura e la gente del Paese dove si arriva. Chi sa queste regole può vivere in tutto il mondo.
Perché gli italiani hanno paura? Perché amano la loro terra, la sua cultura e i propri bambini e i genitori, perché sanno e conservano le loro tradizioni. E sì, sono d’accordo con loro…
Certo, che nel mio Paese esiste multiculturalismo ma è una tradizione che si è formata da tanti secoli… abbiamo avuto tante guerre, tanti eventi storici, ma non abbiamo avuto mai in Russia i barbari se non ai tempi dell’invasione Mongola-Tatra, che fa vedere benissimo nel suo film «Andrey Rubliov» Andrey Tarkovski.. E ora gli immigrati in Italia spesso hanno il comportamento di barbari… e questo dà un motivo agli italiani per avere paura…
Mi sorprende in Italia che le persone non sono pronte a cambiare abitudini nonostante la crisi… Nessuno è disponibile a lavorare senza la pausa pranzo, nessuno vuole lavorare di più per guadagnare di più, perché esiste la cena con la famiglia! Forse è giusto… Perché la famiglia è l’unica cosa più importante.
Una cosa che non capisco è il rapporto tra gli italiani delle diverse parti d’Italia… Mi spiego: Veneziani mi hanno detto “Noi non siamo italiani, siamo veneziani”! Lo stesso per i calabresi, siciliani, sardi, romani ecc… Il sud dice in ogni voce che Trentino e tutto ciò che c’è dopo Milano non è Italia ma Austria. Non capisco quindi cosa unisce il popolo l’italiano? La religione? La lingua? Il calcio? La cucina? L’amore per la terra? L’amore per la propria madre?
Mi piacciono tanto le donne e gli uomini italiani, nel senso che hanno un bel fisico, che sono molto sportivi che hanno la cultura del ballo… Ho visto come ballano le coppie dai 45 agli 85 anni! E’ meraviglioso!
Mi piacerebbe provare a lavorare in Italia perché ho visto tante squadre e l’ultima di Pietro Brunelli a Milano, dove c’è una l’atmosfera meravigliosa di vera amicizia e collaborazione dove il rispetto e la responsabilità sono le cose principali.
Gli italiani sono sempre pronti a dire qualcosa di buono… sanno scherzare, possono darti tanto ad ogni sguardo, ad ogni gioco di parole. Quando lascio l’Italia sento sempre grandissima nostalgia: mi manca la lingua, la bellezza delle città, la natura, la cucina e questa aria… L’Italia sempre m’ispira, e per questo l’adoro… E so che è un amore per la tutta vita mia!