Mi chiamo Natalia, ho 40 anni, sono sposata ed ho due figlie. Oggi gestisco un portale turistico (One Way Italy), dove promuovo il territorio, la cultura e l’enogastronomia italiana in Russia e in altri paesi dell’ex Unione sovietica. Sono nata in Moldavia, a Chişinău, sono arrivata in Italia nel febbraio del 1999. Il 25 marzo di quell’anno, sono arrivata alla stazione di un piccolo paesino: Pettenasco in provincia di Novara che dalla stazione sorge un panorama unico sul lago D’Orta. E mi sono detta…Ma sono arrivata in un paradiso!! E da quel giorno, mi sono spostata solo di pochi chilometri dal lago, e non immagino neanche di vivere in un altro posto!
Cosa ti ha portato in Italia?
Quando sono partita dalla Moldavia, non sapevo cosa avrei fatto in Italia, avevo solo una valigia piena di sogni, a 24 anni avevo voglia di realizzarmi.
Com’è stato imparare l’italiano?
Ho imparato l’italiano molto in fretta, il moldavo si assomiglia molto. L’ho imparato guardando la tv, leggendo i giornali, direi da sola con l’aiuto delle persone che erano attorno a me. Dai primi giorni capivo molto, dopo 2/3 mesi già parlavo, dopo 18 anni mi dicono che sono italiana, anzi mi dicono che ho l’accento emiliano, anche se da sempre vivo in Piemonte. 😀
Anche se devo ammettere che dovrei fare un corso, ho qualche problemino con la grammatica, e lo farò! Promesso!
Che problema hai incontrato in Italia?
I problemi che ho incontrato sono stati quelli burocratici per avere permesso di soggiorno, code infinite alle questure, mesi e mesi di attesa per rilascio del permesso.
Credi che la società multiculturale possa esistere?
Ma se guardiamo fuori dalla nostra porta, viviamo già in una società multiculturale, molti non l’accettano, ma ormai è cosi.
Perché alcuni italiani hanno paura degli stranieri e/o rifiutano il multiculturalismo?
Perché molti italiani hanno una mentalità chiusa, ma per fortuna non sono tutti cosi. Sento più paura degli italiani negli ultimi anni che al mio arrivo in Italia, quando non sentivo questo problema, oppure perché ho lavorato per anni nel settore del turismo, e lo straniero era quello che portava la ricchezza in Italia. Ma anche perché in quegli anni l’Italia stava molto meglio di ora, nel settore alberghiero erano molti gli stranieri a lavorare, facevano lavori che molti italiani si rifiutavano di fare.
Cosa ti piace e cosa non dell’Italia?
Dell’Italia mi piacciono tante cose: territorio, cultura, arte, enogastronomia… da tutto questo mi sono creata un lavoro!
Ciò che non mi piace è la classe dirigente e la politica italiana: desidero veramente che cambi! L’Italia in questo momento difficile ha bisogno di questo cambiamento.
A cosa hai dovuto rinunciare quando ti sei trasferita in Italia?
Ho dovuto rinunciare a 8 anni di vita di mia figlia, e ovviamente la lontananza dai miei genitori.
Ti senti integrata nella società italiana?
Penso che l’integrazione dipende dalla persona che si deve integrare: se si è predisposti a capire e a farsi capire la gente accetta, dipende dal carattere e dal modo di vivere e fare le cose. Io non ho avuto nessuna difficoltà, mi sono integrata al 100%.
Io mi sono sentita accettata dal primo giorno che ho iniziato a lavorare, mi ricordo ancora il giorno che sono arrivata quando mi hanno presentato lo staff: la sera stessa dopo il lavoro un ragazzo mi ha detto “vieni a bere una birra con noi?” Ero molto stanca del viaggio e risposi che sarei andata il giorno dopo. Da quel giorno siamo diventati amici, erano un bel gruppo, tutti quasi avevano la mia età. Eravamo uniti, si lavorava tantissimo, ma non si rinunciava al divertimento.
Com’ è cambiato il tuo stile di vita in Italia?
Il mio stile di vita è cambiato con gli anni e non per il cambio di Paese, con l’età inizi ad apprezzare di più le piccole cose: il silenzio, la solitudine. Inizi ad apprezzare la vita!
Ti interessa la politica e la cultura italiana?
Ho iniziato a seguire la politica nel 2008, quando presi la cittadinanza italiana: avevo diritto di votare e da quel momento mi sono appassionata e un po’ anche schifata dalla politica italiana.
Ti piace il cibo italiano?
Si certo, impossibile vivere in Italia e non amare questo dono di Dio! Poche volte cucino qualche zuppa del mio paese, ma quasi sempre italiano.
Cosa pensavi dell’Italia e degli italiani prima di trasferirti?
Sinceramente non sapevo nulla dell’Italia, se non mi sbaglio ho visto la foto del Colosseo sul libro di geografia, e li dissi a mia madre che un giorno sarei andata a vederlo.
Hai sempre voluto vivere in Italia?
Non so se volevo vivere in Italia, ma sono sicura che ora non andrò mai da qui, dal mio Piemonte, dal mio lago d’Orta.
L’Italia è speciale per te? Cosa lo ha reso possibile?
In primo luogo perché ho una stupenda famiglia. Secondo perché mi ha dato la possibilità di realizzare il mio sogno, in Italia ho imparato a credere in me stessa e a non mollare mai, andare contro tutto e contro tutti per arrivare dove sono arrivata.
E’ difficile il rapporto nella coppia mista?
I problemi sono stati molti, le differenze sono parecchie, ma si cerca di parlare e capire e di andare avanti. Con gli anni questi problemi spariscono, l’importante è affrontarli e cercare di risolverli.
Vorrei dare un messaggio a tutte le persone che leggeranno la mia storia:
Che tu sia uno straniero in Italia, un italiano in Italia o da un’altra parte del mondo, se avete un sogno NON DOVETE RINUNCIARE, sarà dura… durissima, arriveranno momenti che vorresti mollare MA NON FATELO, per un sogno dovete combattere con tutte le forze che avete dentro di voi.
Ovviamente sognare non vuol dire mettersi sul divano e sognare. Sognare vuol dire realizzare qualcosa, fare ogni giorno anche un piccolo passo verso la realizzazione del tuo sogno. Se ce l’ho fatta io, puoi farcela anche tu!!
Io per molti anni ho rinunciato al mio sogno, pensavo sempre che non sarei mai riuscita a fare qualcosa in una terra straniera, chi mai mi avrebbe dato retta?
Poi arrivò il momento di iniziare a sognare di nuovo, sono passati parecchi anni. Per anni mi sentivo in debito con l’Italia perché mi aveva dato molto, ma io in cambio non avevo da darle nulla, ma ora mi sto riscattando… e poco alla volta sto restituendo il favore.
Per cui “NON SMETTERE MAI DI SOGNARE”
Con affetto, a tutti gli stranieri e gli italiani
Natalia Talpa