Sono Calogero ed ho 31 anni. Lavoro nel marketing e mi piace la tecnologia, viaggiare e confrontarmi sempre con qualcosa di nuovo. Probabilmente è per la somma di queste cose che sono finito a vivere in Irlanda.
A Caltanissetta lavoravo come commerciale per una società petrolifera, ma nel 2012 ho lasciato la mia città per Milano dove ho lavorato nel marketing, mentre da febbraio 2014 vivo a Dublino.
Pensando di trasferirmi all’estero mi aspettavo di trovare la dignità che è stata tolta alla nostra generazione, più civiltà e delle buone opportunità professionali. Quello che ho trovato è andato oltre le mie aspettative.
Ciò che faccio adesso in effetti lo facevo già in Italia, a Milano, ma qui il contesto professionale è molto più evoluto. In Italia abbiamo una cultura del lavoro pessima, qui le persone alla mia età hanno già responsabilità, in Italia sei “giovane”. E i risultati si vedono.
Ho scelto Dublino perché è la città europea con la più alta concentrazione di aziende che operano sul web e le opportunità erano tante. La città mi era piaciuta già tanto quando ci ero stato in vacanza nel 2007 e adesso lavoro nel marketing di una società finanziaria.
Mi mancano le persone, la mia famiglia e gli amici. Anche se in realtà tanti amici ormai vivono fuori dalla Sicilia o dall’Italia.
Ammiro chi resta a Caltanissetta e riesce a farsi la propria strada in una città dove è veramente difficile farlo. Ci vogliono il doppio degli sforzi per ottenere la metà dei risultati che bisogna combattere con incompetenza, corruzione e un’economia al collasso, ma anche tanta aridità culturale. Per questo apprezzo tanto chi in questo contesto si spende per fare qualcosa.
Vivendo all’estero ho imparato ad apprezzare di più la mia terra. Penso che all’estero non hanno nulla di più di quello che abbiamo noi, anzi, spesso hanno molto meno. Ma credo che siano le persone a fare la differenza, con il loro senso civico, il rispetto delle regole, la loro lungimiranza e la cultura del fare e non del lamentarsi.
Mi sono integrato relativamente con facilità: Dublino è una capitale ma con una vivibilità e ritmi da piccolo centro. Ora ho amici da tutto il mondo, ma anche il mio gruppo di italiani.
Qui lo straniero sei tu, quindi devi fare i conti con una cultura differente, e questo all’inizio richiede uno sforzo. Ti confronti con diversi modi di fare, di relazionarsi e di scherzare e con una nuova lingua. Una difficoltà iniziale per me è stata anche la ricerca del lavoro che ha richiesto qualche mese, dato che cercavo un’attività molto specifica.
Mi piace la vivibilità di Dublino, la possibilità di confrontarsi con persone da tutto il mondo, le tante opportunità, lavorative ma anche culturali e divertimento. Qui trovi musica dal vivo in ogni angolo. Non è una città dove puoi annoiarti. Cosa non mi piace? Di certo Dublino non è famosa per il bel clima.
Sono partito da casa con un inglese intermedio. Mi piacerebbe tornare in Italia e sarei disposto a fare delle rinunce, ma entro certi limiti. Per questo non credo sarà facile tornare.
Le esperienze che ho avuto mi hanno insegnato a non fare previsioni a lungo termine, la vita è imprevedibile. Cinque anni fa non avrei immaginato che avrei fatto ciò che ho fatto e che sarei finito qui. Ed è bello così.