Sono Giovanna ed ho un po’ più di 50 anni ( perdonatemi il vezzo… ma non amo dichiarare la mia età sui social, un marito e una figlia di 30 anni psicologa rimasta in Italia). La mia città natale è Bologna ma vivo da circa due anni a Musqat capitale del sultanato dell’Oman nel Golfo Persico.
Di cosa ti occupavi nella tua città?
A bologna, dopo essere stata per molti anni imprenditrice come libraia indipendente, ero impiegata nella libreria di un importante editore come responsabile del reparto ragazzi.
Quando sei andata via dall’Italia?
Sono espatriata nel febbraio del 2014.
Cosa ti ha spinto ad andare all’estero?
Sono la moglie di un pilota civile. Mio marito ha ricevuto una proposta di lavoro molto vantaggiosa e l’ho seguito. Impossibile per me lavorare in Oman. Il mio visto è legato a quello di mio marito e, anche volendo, incontrerei molte difficoltà ad ottenere un permesso lavorativo. P
Come mai avete scelto l’Oman?
Potevamo scegliere tra Oman, Dubai e Qatar perchè c’è grandissima richiesta di piloti europei. La scelta è caduta su Musqat perchè è sembrata la città più culturalmente viva e più consona al nostro stile di vita.
Cosa ti aspettavi di trovare fuori dall’Italia?
Tranquillità economica, ottimo tenore di vita, ambiente internazionale, condizioni climatiche buone per la maggior parte dell’anno.
Le tue previsioni sono state soddisfatte?
Assolutamente sì. A Muscat viviamo benissimo sotto tutti i punti di vista.
Conoscevi già le lingue straniere?
Avevo una buona conoscenza della lingua tedesca e francese che ovviamente qua mi sono servite a poco, conoscevo solo poche parole d’inglese che in Oman è l’unica lingua parlata oltre l’arabo, naturalmente.
Cosa fai adesso?
Mi occupo della casa, scrivo sul web per donne che emigrano all’estero, ho un blog di cucina e lifestyle che mi appassiona (Gio’s Suitcase) e mi da’ molte soddisfazioni, sto lavorando al testo di un libro … per ora top secret.
Quali sono state le difficoltà iniziali e come le hai superate?
L’unica vera difficoltà è stata quella di imparare velocemente una nuova lingua. A quasi due anni dal mio arrivo, me la cavo abbastanza bene. Inizialmente è stato difficile, ma giorno dopo giorno, ho imparato e ho preso coraggio. Se si vuole si può fare qualsiasi cosa a qualunque età e noi donne siamo particolarmente esperte di resilienza!
Dipende dal significato che si vuole dare alla parola. Dopo il primo mese di rodaggio, ho iniziato a muovermi bene in città e mi son sentita a mio agio. Scambio volentieri due chiacchiere con la cassiera araba del supermercato e con i taxisti che mi accompagnano in giro. Per il resto ho due buone amiche che vivono nel mio quartiere: le chiamo ”amiche di salvataggio” perchè a turno siamo sempre di aiuto una all’altra. Sì diciamo che mi sento integrata anche se ero convinta di trovare una comunità italiana più accogliente.
Cosa ti piace e cosa meno dell’Oman?
La città è splendida e la popolazione affabile e molto tollerante; mare e spiagge bellissimi. Le montagne sono color rosa pallido e degradano verso il mare. Unico neo: il clima caldissimo nei mesi estivi.
Ti manca la tua città natale?
La mia città non mi manca molto. Forse perché so di poter tornare in qualsiasi momento. La posizione lavorativa di mio marito aiuta molto; lavorando per la compagnia aerea di Stato, gli spostamenti non sono un problema. Mi mancano la famiglia e le mie meravigliose amiche bolognesi naturalmente, ma la tecnologia aiuta molto a mantenere i contatti e il tempo, si sa, vola anche troppo velocemente.
Cosa diresti a chi è rimasto in Italia e quali consigli a chi vuol espatriare?
Direi che là fuori c’è tutto un mondo da scoprire. Di non scoraggiarsi perchè le opportunità di lavoro ci sono, di non aver paura del cambiamento e di abbattere i pregiudizi verso questa parte del mondo arabo: qua si vive bene e la diversità è più frutto della mente di chi non “conosce” che reale.
Pensi mai di ritornare in futuro?
Sicuramente torneremo in Europa ma non so se per restare. Quando ci si abitua a un tenore di vita internazionale, la bella ma provinciale Bologna “sta un po’ stretta”. Naturalmente, bisognerà vedere che cosa offrirà in futuro il nostro Paese a due persone ormai anziane.
Come e dove ti immagini in futuro?
Non lo immagino in Italia. Manterremo sicuramente un punto di appoggio a Bologna vicino a nostra figlia, ma io e mio marito amiamo il mare e il clima caldo. Ci siamo sentiti traditi dal nostro Paese e non nutriamo molta fiducia in un futuro pensionistico “dignitoso”. Credo che la nostra meta sarà più la Spagna o la Grecia ,forse. Dipenderà dal momento e dalle possibilità.
Immagini i tuoi figli e nipoti che parlano una lingua straniera anziché l’italiano?
Mia figlia ha studiato lingue, il suo compagno parla correntemente inglese. Spero che prima o poi ci regalino un nipotino. Sicuramente faremo di tutto perché il piccolo o la piccola imparino prestissimo l’inglese.
L’Oman è multiculturale?
L’Oman è una babele di etnie e di culture. Trovo che questo sia bellissimo
Differenze tra l’Italia e l’Oman?
Trattandosi di un paese arabo, le differenze sono tante: linguistiche, religiose, culturali. Con buona volontà e intelligente tolleranza però, è possibile convivere in armonia. L’Oman è un Paese musulmano moderato; il sultano è stato proposto per il Nobel per la pace. La religione è islamica ibadita, basata sui principi di tolleranza e accoglienza e la maggior parte della popolazione si comporta di conseguenza, accettando di buon grado il nostro stile di vita europeo. Diciamo che si è raggiunto un buon compromesso: non è possibile bere alcolici all’aperto (ma è largamente consentito nei locali) ma viene tollerato di buon grado il nostro stare in spiaggia in costume da bagno su molte spiagge. Ci sono tre chiese: cattolica, protestante, ortodossa, in modo che sia possibile continuare a praticare la propria religione, e così via… chiamerei l’Oman “il Paese del buon senso”.