Ciao! Mi chiamo Margherita Salvador e sono nata a Volterra, in Toscana, nel 1976. Mi piace viaggiare e realizzare i sogni nel cassetto. Ho quasi 40 anni e sono interprete di conferenza, scrittrice e designer di gioielli fatti a mano del marchio “riva verde”. Sono amante dei viaggi, degli sport all’aria aperta e dei contatti con la gente in generale.
Di cosa ti occupavi in Italia?
In Italia lavoravo come interprete e traduttrice freelance. Già quando abitavo in Toscana, e successivamente a Bologna, viaggiavo molto tra il mio paese e gli altri paesi europei, particolarmente nel Benelux.
Quando sei andata via dall’Italia?
La prima volta fu il settembre 1995. Avevo 19 anni ed è stato per andare a studiare a Bruxelles, poi nel 1997 mi sono trasferita a Mosca, dove ho finito gli ultimi 3 anni della stessa facoltà per interpreti. Successivamente sono tornata in Italia per qualche anno e infine di nuovo a Bruxelles in pianta stabile.
Cosa ti ha spinto ad andare all’estero? Non hai pensato di fare lo stesso nella tua città o in Italia?
All’inizio avevo pensato alla scuola interpreti di Forlì, ma mi hanno spaventato dicendo che era difficile passare l’esame di ammissione, che i professori bocciavano gli studenti di proposito perchè loro stessi lavoravano come interpreti sul mercato e avevano come politica predominante quella di “stroncare” sul nascere potenziali concorrenti, a meno che non rientrassero nelle loro liste ristrette di “preferiti”. A Bruxelles ho trovato un’università che formava interpreti in grado di lavorare nelle istituzioni, con molte più lingue al loro attivo, e sia a Bruxelles che a Mosca i professori insegnavano ai propri studenti l’importanza del saper lavorare con passione ed entusiasmo invece che essere costretto a lavorare con odio ed invidia.
Cosa ti aspettavi di trovare fuori dall’Italia?
Ero piena di entusiasmo già per aver intravisto una strada aperta. Per il resto ero curiosa di scoprire tutto. Ero piena di energia per aver trovato una scuola che mi accoglieva perchè avevo voglia di studiare e di diventare qualcuno senza essere figlia di nessuno alla base. Tutto il resto quella strada che vedevo aperta davanti a me, mi dava coraggio per affrontare tutte le sfide che si sarebbero presentate.
Le tue previsioni sono state soddisfatte?
Sì, ampiamente. I miei professori mi hanno insegnato a lavorare e a farmi strada con passione, voglia di fare e la gioia negli occhi. Sicura che quello che stavo imparando a fare sarebbe servito a qualcuno e sarebbe stato valorizzato. E questo entusiasmo che smuove montagne anche quando tutto sembra impossibile adesso mi trovo a trasmetterlo a quelli più giovani di me in cui rivedo la stessa voglia di lanciarsi, ma la stessa mia paura di allora.
Conoscevi già le lingue straniere?
Sì, l’inglese l’avevo imparato a scuola. Il tedesco l’avevo imparato con una famiglia di amici tedeschi in Toscana ed in Germania a lavorare come ragazza alla pari d’estate. Il francese lo avevo appena cominciato a studiare in un corso in cassette (all’epoca c’erano ancora quelle! 😀 ) che i miei genitori mi avevano regalato per il mio compleanno.
Adesso lavoro come interprete di conferenza per le istituzioni ed il mercato libero. Lavoro principalmente per il parlamento europeo, per i sindacati europei, i centri congressi e le aziende del settore privato.
Oltre all’attività di interpretariato e traduzioni, ho piantato nel frattempo altri due semi: sono appena diventata scrittrice con un libro sulle spietate ed invisibili leggi di un mondo basato sulle apparenze e sul profitto che si chiama “il gioco del domino: capire le spietate leggi del mondo delle apparenze ed imparare a sapersi difendere”.
Nel 2015 il libro ha ricevuto il premio letterario internazionale “pegasus” ed è stato presentato in tutta Italia. Ha ricevuto tanto apprezzamento da parte dei lettori ed anche molte richieste di traduzione in inglese, francese, tedesco ed anche altre lingue.
Lo sto promuovendo dove la gente ha voglia di ascoltarmi: con semplicità, tanto entusiasmo, ma anche tanta voglia di vederlo crescere.
Il secondo seme gettato è il mio marchio di gioielli “riva verde” che ho appena registrato all’ufficio brevetti. Questo seme è ancora una piantina, in quanto è una collezione di gioielli che faccio a mano nel tempo libero e che espongo ai mercatini di Bruxelles la domenica.
Quali sono state le difficoltà iniziali e come le hai superate?
Il fatto che sembrava essere tutto impossibile, che ci fossero persone in fila arrivate prima di me, o più brave di me in qualcosa che volevo fare. Le ho superate mettendomi ad ascoltare con umiltà, imparando da chi sapeva fare meglio di me e soprattutto imparando quali erano le risorse da prendere o le strade da seguire per realizzare via via i miei sogni. E’ bastato agire, procurarsi quelle risorse e seguire quelle strade e tutto è andato per il meglio! Le difficoltà iniziali si sono via via appianate…
Ti senti integrata a Bruxelles?
Dopo aver finito gli studi sono tornata in Italia ed ho fatto su e giù tra l’Italia e il Belgio perché qui ho avuto le prime opportunità di lavoro. Poi mi sono ritrasferita in pianta stabile nel 2012. Mi sono integrata quasi subito. L’ambiente ti ingloba, è una città internazionale che ti tratta alla pari dei cittadini belgi se hai voglia di lavorare e d accetti le opportunità che ti offre.
Cosa ti piace e cosa meno di Bruxelles?
Mi piace molto l’apertura della città ed il fatto che non ti senti giudicato, mi piace molto la gentilezza delle persone. Mi manca la meridionalità che ogni tanto ricerco in un incontro in un caffè italiano o spagnolo e in una “pizzata” con gli amici a casa.
Ti manca la tua città natale?
La vedo periodicamente, e ora più che mai – forse anche la pubblicazione del libro è stata un’occasione in più – ho ritrovato vecchi amici, addirittura anche alcuni delle elementari che da tempo avevo perso e che adesso ho ritrovato. Mi sento accolta anche li ed ho capito che uno non sempre se ne va perchè si sente escluso, ma anche perché ha una missione diversa o un sogno diverso da realizzare altrove. La cosa bella è stata che tornando, tanta gente mi ha accolto ancora più di prima.
Cosa diresti a chi è rimasto nella tua città natale e quali consigli a chi vuol vivere fuori dall’Italia?
Seguite il vostro sogno, indipendentemente da cosa dice la gente di voi. Alcuni hanno scritto dentro di restare, altri di andar via. Tanta gente che è rimasta ha dato vita al sogno di crearsi una vita ed un’attività che funziona. Altri invece sono scoraggiati perché non riescono a trovare una strada aperta. A quelli dico di prendere il coraggio a quattro mani e di andare a prendersi i loro sogni dove si trovano. Con la valigia in mano e la gioia negli occhi. Non sognate strade già fatte, sognate risorse per poterle costruire e una mente fresca, non offuscata, per continuarle a percorrere anche quando sembrano essere buie all’inizio. Al di là delle nuvole c’è sempre il sole. E a pensarci bene, riscalda sempre il nostro pianeta anche quando noi vediamo la notte. Gettate nel terreno fertile i vostri semi, immaginateveli come se fossero già cresciuti e dategli nutrimento, il pensiero positivo sarà quello di cui avranno bisogno per crescere, la vostra azione sarà quello che li trasformerà in una foresta. A chi vi deride per le vostre ambizioni, ricordate che ogni foresta è nata da un seme!
Differenze tra l’Italia e il Belgio?
Il fatto di esprimere il calore umano. Tutti hanno calore umano, ma noi italiani lo manifestiamo di più anche all’esterno. La creatività e il fatto di sapersi adattare anche quando qualcosa cambia rispetto al programma. La flessibilità mentale.
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Per qualche informazione su Margherita, ecco qui il sito internet www.salvadortranslations.com ed anche la pagina facebook: https://www.facebook.com/interpretingandtranslation/
Di seguito una delle ultime presentazioni al mondadori megastore di Torino: https://www.youtube.com/watch?v=n6v6mnnn_4e
Link pagina facebook del libro: https://www.facebook.com/il-gioco-del-domino-capire-le-spietate-leggi-del-mondo-delle-apparenze-582910638519264/
Pagina facebook della collezione di gioielli: https://www.facebook.com/arivaverde/